PRO LOCO BIENATE e MAGNAGO


Vai ai contenuti

Giobia

Giöbia 2024


Giovedì 25 Gennaio 2024 ore 20,30
Dopo che un fantoccio rappresentante una vecchia goffa e stanca, girando per le vie del paese, raccoglie a sè alcuni malanni della società, viene bruciata con un grande falò in
via Gobetti a Bienate, vicino al campo della Polisportiva Bienatese.
Giöbie passate :

Giöbia ~ 2024

Vedi foto

La Giubiana o Festa della Giobia è una festa tradizionale molto popolare in Piemonte e in Lombardia, specialmente nella Brianza e nelle terre Comasche, Milanesi e Varesine. Alla fine di gennaio, di solito l'ultimo giovedì del mese, nelle piazze dei vari paesi si prepara un grande falò dove viene fatto bruciare un fantoccio di paglia vestito di stracci (la Giubiana per l'appunto), che rappresenta i mali dell'inverno e dell'anno trascorso.
Si tratta di una cerimonia certamente antica, ma sulle sue reali origini si scontrano varie ipotesi.
Anche sul nome "Giubiana" ci sono diverse interpretazioni sia per quanto riguarda l'origine che il significato. Inoltre, esso varia a seconda delle località: Gibiana nella bassa Brianza, Giobbia in Piemonte, Giöeubia nel Varesotto, Giubiana/Giübiana/Gibiana nell'alta Brianza e nella provincia di Como, Zobiana in Trentino e nel Bresciano.
Giubiana potrebbe derivare da "Joviana", ossia Giunone, dea della fertilità, oppure dal padre degli dei Giove,in latino "Jupiter-Jovis", da cui l'aggettivo Giovia, e quindi Giobia, e il giorno giovedì (in dialetto piemontese, infatti, Giobbia significa proprio giovedì). In quest'ultimo caso, il termine indicherebbe le feste contadine di inizio anno per propiziare le forze della natura che, secondo la credenza popolare, condizionano l'andamento dei raccolti. La festa della Giubiana,
Secondo Cherubini, autore di un vocabolario Milanese-Italiano pubblicato tra il 1839 e il 1843, "Giubiana" significa "fantasma", e di qui la nascita di una festa per esorcizzarlo.
La Gibiana o Giubiana ha, quindi, man mano conquistato un aspetto e una propria storia: una strega, spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse, che vive nei boschi e, prorio grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio va alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma, una volta, una mamma, che voleva molto bene al suo bambino, le tese una trappola. Preparò una gran pentola piena di risotto allo zafferano con la luganega (salsiccia), e lo mise sulla finestra. La Gibiana sentì il buon odore e corse con la sua scopa verso la pentola. Si mise a mangiare il risotto e non si accorse che stava per arrivare il sole. Il sole uccide le streghe, così il bambino fu salvo.
Ancora oggi, durante la festa della Giubiana che brucia, si mangia il 'risotto con la luganega' (salsiccia), accompagnato dal 'vin brulé'.


Torna ai contenuti | Torna al menu